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BIRILLO, oltre le proprie paure

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La prima volta che conosco Birillo lui ha pochi mesi. Vengo contattato dai proprietari per un supporto su come aiutare il loro cucciolotto a superare le proprie paure: ne vedo moltissimi di cani così, ogni giorno…penso. Cane che arriva dal sud Italia, nato e vissuto nella prima infanzia probabilmente randagio, con spazi a disposizione che gli permettono di scegliere le proprie distanze di sicurezza. Cane ben socializzato con i propri simili ma assolutamente in difficoltà con persone e stimoli ambientali “cittadini”. Un profilo abbastanza comune tra i cani che seguo. Ma quando arrivo a casa dei proprietari di Birillo mi rendo subito conto di quanto sia complessa la situazione: il cucciolo è nascosto sotto una sedia, posta in un piccolo spazio del soggiorno tra il lato del divano ed il muro. E’ rannicchiato contro il muro, protetto su tre lati. Passiamo circa un’ora li e lui non esce mai, nemmeno si affaccia: appoggio a terra una mia felpa, ci allontaniamo…lui allunga leggermente il muso per annusarla, poi si ritrae, di nuovo. Mi rendo conto di quanto dobbiamo provare a contare sulla figura dei proprietari, con i quali Birillo sembra aprirsi e fidarsi man mano che passano i giorni. Proviamo a lavorarlo al campo, spazi aperti, tranquillità assoluta…niente da fare, Birillo si nasconde sotto una siepe e non esce più da li. Impossibile provare a fare qualsiasi cosa. Ragionando con il proprietario troviamo un luogo, aperto, vicino a casa loro, in cui lui lo porta spesso proprio perchè li con lui riesce ad esplorare, annusare e non essere completamente chiuso in sè stesso. Decidiamo di partire da quel luogo: all’inizio solo esplorazione, ad ogni minima difficoltà il proprietario si china, il cane va da lui, viene rassicurato e riparte…il rapporto tra loro diventa ogni giorno più stretto e la fiducia che il Birillo ha nel suo proprietario cresce al punto da permettergli di superare, assieme a lui, piccole difficoltà ogni giorno. Ammetto che è una fortuna trovare proorietari così con cui lavorare: accettano perfettamente la condizione ed i limiti del loro cane e per mesi escono con lui solo in quel luogo, caricandolo in macchina in orari serali, dopo cena, anche con freddo e buio…ma la costanza e la determinazione pagano: Birillo si apre, riesce ad avviciniarsi alla strada, vedere auto, persone…possiamo tornare a lavorare al campo: non si nasconde più, esplora incuriosito. Gli proponiamo delle interazioni graduali con stimoli sociali e ambientali: all’inizio anche il più piccolo degli oggetti è, per lui, un pericolo insormontabile: gli diamo tutto il tempo di cui necessita, e piano piano inizia a fidarsi…finchè arriva ad attraversare superfici diverse, passare sopra ostacoli di vario tipo, entrare persino nel tunnel di agility…e arriva a cimentarsi anche nella discriminazione olfattiva, annusando la sostanza contenuta in barattoli e supporti ai quali, poco tempo fa, non osava nemmeno avvicinarsi. Gira libero anche fuori dal campo, perchè qualsiasi difficoltà incontri corre dal proprietario che sa come aiutarlo e rassicurarlo. Un percorso di crescita ancora lungo ma che, onestamente, all’inizio non avrei pensato che avrebbe potuto arrivare a questo punto. Un esempio di come la fiducia che i proprietari ci concedono, la loro costanza e determinazione, la voglia di capire a fondo come aiutare il proprio cane, permettono a volte di superare anche i limiti che appaiono invalicabili.

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